E' dall'alto che mi sono innamorato di...
E' dall'alto che mi sono innamorato di Sarajevo. Ricordo una città incassata fra i monti velata da una nebbia sottile incendiata dalla luce accecante del tramonto. E' lo stesso punto di vista dal quale gli assedianti sparavano sulla città negli anni '90. E non riesco a capire come fosse possibile. Da qui, dal belvedere, vidikovac, sembra passata un'eternità, non solo 20 anni e le ferite sui muri dei palazzi non si vedono, sembra una città normale, molto bella, incastonata come una gemma. Almeno fino a quando non si volta lo sguardo verso uno degli innumerevoli cimiteri cittadini adagiato sul fianco della collina. Ma è la vista della città, in quel catino ad attrarre nuovamente l'occhio. E l'immagine che mi è rimasta e che ricordo più distintamente a cui ripenso quando immagino di tornare a Sarajevo.