Alfonso Navarro Táppero
Il paesaggio tibetano non smetteva di...
Il paesaggio tibetano non smetteva di sorprenderci ogni volta; dopo aver assistito assorti alla contemplazione dell'inusuale e ipnotica bellezza del lago Yamzhog Yumco, pensavo che più nulla avrebbe potuto sorprendermi nei pochi chilometri che ci separavano dal paese di Gyantse, eppure a pochi chilometri dal suddetto lago, situato ai piedi della montagna chiamata Kharo LA, si innalzava maestosa la sagoma di un imponente ghiacciaio.
Ci siamo trovati a circa 5.500 metri di altitudine e la magia del paesaggio ci ha avvolto ancora una volta, i colori ocra e verdi degli enormi picchi che ci circondavano contrastavano col biancore azzurrato che tingeva i versanti del picco, sui quali si estendeva il ghiaccio del ghiacciaio Kharola.
La cima del ghiacciaio, che per la sua grandezza non sono riuscito ad immortalare all'interno dell'obiettivo della mia vecchia Pentax, si eleva fino a 7.191 metri d'altitudine.
Il bestiame pascolava indifferente al nostro entusiasmo e i pastori nomadi si intrufolavano come anonimi personaggi nelle istantanee che scattavamo continuamente ai piedi del ghiacciaio e che invano pretendono di immortalare la grandezza del luogo.
E' impossibile ritrarre il paradiso fedelmente, almeno per i comuni mortali...
La bellezza che si sprigiona dalla Catena dell'Himalaya toglie letteralmente il fiato, la luce del sole che picchia sul ghiaccio del ghiacciaio ci accecava e sicuramente picchia sulla pelle degli abitanti di queste latitudini.
Abbiamo abbandonato il ghiacciaio e proseguito il cammino fino a Gyangtse.
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