Londra ti lascia sulla pelle quella...
Londra ti lascia sulla pelle quella strana sensazione che tutto possa succedere. A mio avviso, la definizione migliore per descriverla è quella di macrocosmo in cui convivono moltissimi microcosmi totalmente differenti ma che riescono a fondersi perfettamente, dando a questa città quell’aria cosmopolita che tanto affascina qualsiasi visitatore. Uno dei microcosmi più conosciuti, chiacchierati e visitati è rappresentato dal quartiere di Camden. Per conoscere realmente un posto, a mio parere, la dritta migliore è quella di tralasciare le classiche mete e concentrarsi maggiormente sulle varie arterie di una città. Ecco, Camden è una delle arterie principali per Londra. Magari non la più pulita ma comunque rimane uno dei posti più caratteristici da vedere. Come ogni luogo culto, nel tempo ha perso le peculiarità che lo rendevano tale, per colpa dei vari McDonalds, Starbucks e così via, tanto amati da chi viaggia. Ma se per un'ora volete lasciarvi alle spalle la facciata più turistica di Camden, allora tuffatevi nel mondo del Good Mixer, a pochissimi passi dal Camden Market (Metro: Linea nera - Fermata: Camden Town). Il Good Mixer è un pub dove si può respirare veramente l’essenza di questo quartiere, perché quando il sole scende ed il mercato chiude è li che la vera Camden si ritrova. La Camden fatta di lavoratori, fatta dalle stesse persone che poco prima erano lì a vendervi una maglietta, una giacca, un piercing ecc ecc. E se magari siete tra i più fortunati avrete anche la possibilità di ritrovarvi al bancone ad ordinare vicini ad Amy Winehouse. Una volta entrati al Good Mixer non aspettatevi il servizio al tavolo, dei bagni confortevoli, le patatine o qualsiasi altra cosa che possa essere vagamente commestibile. No, se entrate al Good Mixer quello che potete trovare sono delle facce poco raccomandabili, pochi sorrisi, un cane che capisci a prima vista che ha qualche problema, due tavoli da biliardo sempre affollati, un piccolo juke box (attenzione però a quale canzone scegliete, perché se non dovesse incontrare il gusto dei baristi, potete scommetterci che ancora prima di aver raggiunto il ritornello sarà già stata sostituita con un'altra),una birra spinata fino all’orlo senza la minima traccia di schiuma, dell’ottimo vino australiano. Esattamente, vino australiano, perché la proprietaria come ogni datore di lavoro ha i suoi criteri d’assunzione. Quindi con tutta probabilità vi troverete ad essere serviti da dei ragazzi australiani, in quanto lei richiede dei dipendenti che siano dei gran lavoratori e che non abbiamo problemi con la lingua. E in questo pare che gli australiani siano perfetti.