Ma che bun l'hamburger
Il fast food diventa slow, nel senso che puoi prenderti tutto il tempo che vuoi per consumare il tuo pasto: panino con hamburger, zuppe o verdure che siano. L'idea nasce da una famiglia di allevatori di bovini del torinese e propone prodotti gustosi, ingredienti del territorio con filiera corta, utilizzo di materiali riciclabili o completamente biodegradabili. La territorialità del prodotto si traduce poi nel 'naming' del locale (ovvero Ma che bun - ma che buono) e dei piatti serviti: si va infatti da un 'Gaute mach da suta' (togliti da sotto) per l'hamburger con cipolla e pancetta, al 'Prus' per la robiola alle pere. Il locale è spazioso e accogliente, arredato in modo funzionale nelle tonalità del rosso (carne); il piano inferiore, bianco e illuminato al neon, ha spazio per gruppi e famiglie; un cicalino viene consegnato al momento di pagare e avverte quando l'ordine è pronto, evitando gli assembramenti alla cassa.
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