MiryAl
Passeggiare su le galets
Il Sillon de Talbert è per me uno dei luoghi più suggestivi della costa francese bretone.
Si trova nel comune di Pleubian, nello splendido dipartimento della Cote d'Armor ricco di bei tratti costieri e panorami sul mare che lasciano senza fiato.
Si tratta di una stretta lingua di sabbia e ciottoli piatti, le galets, che si allungano dalla Presq'ile Sauvage per circa tre chilometri verso il Canale della Manica formando un arco o meglio una sorta di punto interrogativo nel mare.
Questo insolito e lunare promontorio è stato formato dalla forte azione delle maree, dalle correnti e dai sedimenti dei fiumi Trieux e Jaudy.
Come molti luoghi bretoni anche questo ha un suo fascino ed una sua leggenda. Si narra, infatti, che Re Artù che risiedeva abitualmente nel castello di Kerduel vicino a Pleumeur-Bodou, durante una delle sue passeggiate nei dintorni abbia visto Morgana, fata dell'isola di Talbert e si sia innamorato di lei. Questo amore reso impossibile dal mare che li separava fece quasi impazzire il re fino a quando la fata per raggiungerlo non incominciò a gettare in mare sassolini che a poco a poco si trasformarono in una passerella di ciottoli, il Sillon de Talbert, che permise ai due amanti di incontrarti.
Quale sia la sua creazione il luogo ora è una riserva naturale che protegge non solo questi sassi particolari, piatti e dalle variegate tinte pastello, ma anche numerosi uccelli migratori, come beccacce, pivieri e allodole, che nidificano qui sfruttando la possibilità di mimetizzare le loro uova tra le pietre rotonde.
Il fondale è ricco di alghe che giornalmente nella fase della bassa marea vengono raccolte e poi trasformate in un vicino stabilimento.
Il sito è protetto anche per via delle dune presenti, ecosistema molto fragile e luogo di crescita di piante in via d'estinzione come il cardo blu ed il cavolo di mare.
Tutte le volte che sono stata in Bretagna non ho mai mancato all'appuntamento con il Sillon de Talbert.
Per rendersi conto della conformazione di questo sito naturale bisogna vederlo da un'immagine aerea, ma per capirne la particolarità non basta che arrivare a Pleubian, calzare un paio di scarpe comode ed avventurarsi lungo la stretta penisola, tra sassi e basse dune, verso quello che sembra un percorso infinito al mare.
Sì, perché questo è sicuramente il posto adatto per i camminatori instancabili.
Il sito è infatti percorribile solamente a piedi. La strada asfaltata termina in località Quebo, poco prima dell'inizio del tracciato sterrano che porta al Sillon.
C'è un piccolo parcheggio ed una creperie, dove consiglio di fermarsi per uno spuntino dopo la bella passeggiata!
Il modo migliore, però, per me è quello di lasciare l'auto nell'ampio parcheggio di Pleubian proprio di fronte alla Maison du Littoral, anch'essa da visitare, prima o dopo, per conoscere la fauna, la flora, la geomorfologia del paesaggio e per capire l’importanza della conservazione di questo sito naturale.
Il paesaggio è suggestivo sia con l’alta marea, quando la penisola non è che una sottile striscia, una diga di sabbia che conduce al mare, sia con la bassa marea, quando l’acqua è lontana chilometri, intorno non ci sono che pietre tondeggianti ricoperte di alghe e le isolette lontane che costituiscono l'arcipelago delle d'Ollone poco più che scogli, assumono le sembianze di piccole montagne rocciose. Inutile dire che alla luce calda del tramonto tutto appare ancora più suggestivo, basta fare attenzione all'alta marea e non farsi sorprendere dal buio visto che lì non c'è illuminazione!
Sebbene tre chilometri non siano molti, fino ad ora non sono mai riuscita a raggiungere la punta. Camminare prima sulla sabbia e poi sui ciottoli richiede più tempo e poi ci sono diversi motivi di distrazione lungo il cammino: il panorama, una pietra dalle sfumature particolari, il lavoro dei raccoglitori di alghe che arrivano qui con i loro trattori, un uccello che si bagna in una pozza d'acqua...alla fine cammini, cammini ma la meta sembra essere sempre lontana. Forse è proprio quello che mi attrae di questo posto.
Non sola, però. Come me vedo molte altre persone .... d’altronde lo scopo è quello di farsi una passeggiata in un paesaggio inconsueto, tranquillo, godendosi la natura.
Alla fine ogni volta mi costringo a tornare indietro, il sole sta scendendo rapidamente e la marea ha ricominciato a salire.
Sarà per la prossima volta, mi dico, d'altronde ci vuole una piccola scusa per poterci tornare!
+4