San Giovanni in Fuorcivitas

Questa antica chiesa romanica è così chiamata perché all'epoca si trovava fuori dalle mura medievali della città. La sua caratteristica principale è il lungo lato settentrionale decorato con le tipiche fasce di marmo bianco e nero, e che viene considerato in pratica come la facciata della chiesa stessa. Nel portale d'ingresso è scolpito un bassorilievo che rappresenta l' "Ultima Cena". Le vie adiacenti alla chiesa sono vicoli talmente stretti per cui risulta difficile anche scattare qualche foto da sotto in su. La chiesa ha anche una sua torre campanaria e all'interno sono conservate opere d'arte di Luca della Robbia e Taddeo Gaddi.

Come Pistoiese DOC, confermo che si tratta di una delle più belle chiese di Pistoia. L'edificio longobardo non ha lasciato traccia: la prima attestazione documentaria è del 1119, quando la chiesa viene definita dal vescovo Ildebrando praticamente in rovina (paene destructa). L'attuale edificio fu iniziato probabilmente poco dopo. I lavori si protrassero fino al 1344.

Nei documenti dell'Archivio vescovile di Pistoia sono documentate le commissioni dei lavori di completamento del fianco nord (1323) e del lato absidale ad est (1344).