Quartiere ebraico - Josefov

Innanzitutto bisogna chiarire una cosa: del vecchio quartiere ebreo di Praga non resta nulla, per non parlare del fatto che gli ebrei che vi abitano possono contarsi sulle dita di una mano. Soltanto le sinagoghe e il cimitero ebreo conservano echi di quella che fu la vita in questo quartiere della città. Paradossalmente il nome gli fu dato dall'imperatore Giuseppe I e non dal Giuseppe delle sacre scritture. Questo imperatore li emancipò dal loro stato di discriminazione, concedendo loro la libertà di movimento e di residenza, grazie alla quale si dispersero nella città. Anche se non così uniti nel territorio come prima, continuano a conservare le loro tradizioni, come quella che ci parla dell'enorme candelabro con otto braccia che si mette ogni dicembre davanti il Rudolfinum.

Gli ebrei abitano Praga fin dal primo Medioevo. Non è dunque da sorprendersi che essa sia diventata una dei principali centri nel mondo della cultura ebraica. Qui infatti troviamo uno dei più importanti quartieri ebraici, chiamato anche Josefov. Come sempre accade, quando si entra in un quartiere (o ghetto) ebraico si nota un cambio di dimensione: Tutto sembra più quieto e più atemporale, per lo meno a me. A Praga ebbi la stessa sensazione. Nonostante non vi sia uno stile uniforme (si alternano palazzi neorinascimentali, barocchi o art-noveau), si respira la stessa aria che a Toledo o a Venezia.

Ricco di storia e ben organizzato, prezzo del biglietto un po’ alto.