Gramsci, Cavour e il
Se a Torino ti chiedessero "Scusi, dov'è Piazza Carlo Emanuele II?" nessun torinese che si rispetti saprebbe rispondere. Questa grande piazza rotonda e quadrata tagliata da via Accademia Albertina viene da tutti chiamata "piazza della Carlina": ovvero col nomignolo che il popolo diede al duca di Savoia, nonché principe di Piemonte, a causa per i suoi modi e delle sue fattezze un po'effeminate.
Fu costui che nel 1673, nel quadro del piano urbanistico di ampliamento della città sabauda, volle edificare in pieno centro una grande piazza coll'intento di farne il principale spazio pubblico ove esporre il lusso e il fasto della corte del sovrano. Ironia della sorte, in breve divenne il luogo dove si teneva il semplice, popolare e volgare mercato del vino, per poi divenire cent'anni dopo (durante l'occupazione francese) in un climax di disavventure, sede della ghigliottina.