Music Bar Cheap Thrills
Lo stile è un incrocio tra un caffè europeo, un poco underground, e un angolo selvaggio di Tailandia. Murales, piante tropicali, orchidee che scendono dal soffitto e si abbarbicano alle colonne di legno che sostengono il tetto, tavoli spaiati, di legno, di ferro, di bambù, sedie spaiate, divani, pouf, drappi di seta, pappagalli, sari indiani, cuscini grandi, cuscini piccoli, qualche manichino, e per finire Marley et Hendrix, che occhieggiano discretamente da sopra il bancone del bar, a dare il tocco e la linea del Cheap Thrills.
Ma soprattutto musica. Tanta bellissima musica dal vivo.
Andrea - una trisavola che finanziò la spedizione dei Mille, un prozio padre della patria - come c’è finito a Koh Chang ?
Ce lo racconta personalmente davanti ad una tazza di caffè ristretto. « A Koh Chang ci sono arrivato un po’ per caso sei anni fa, nel corso di una tournée musicale in Asia. È stato amore a prima vista. Non chiedermi perché, e nemmeno che cosa, in particolare, mi abbia catturato...Ti potrei fare un elenco di cose che finirebbero dritte dritte nella pubblicità di un deodorante : Le spiagge bianche, le palme, l’acqua trasparente, i pesci colorati, le cascate, la giungla, gli elefanti, le orchidee. Ma non credo siano state solo queste cose a farmi innamorare di questo posto. In italiano c’è un detto : « l’amore è cieco ! ». Ecco, il proverbio esprime perfettamente quello che ho provato non appena sono sceso dal battello che porta all’isola. Poi ci sono tornato. Negli anni. Una, due, tre volte. Fino a che non ho deciso di fermarmi e di aprire il Cheap Thrills. »
Andrea, ventinove anni, italiano di nascita, ma francese d’adozione, è musicista. Ha viaggiato un po’ dappertutto fin da piccolo. E parla correntemente l’italiano, il francese, l’inglese, e lo spagnolo. Col tailandese, però, mi confida, è un altro paio di maniche.