Il mio arrivo a Mosca, l'ultima volta...
Il mio arrivo a Mosca, l'ultima volta che mi e' capitato di andarci, e' stato piuttosto traumatico. Al controllo dei passaporti, l'agente prende il mio passaporto, munito di regolarissimo visto, lo guarda, lo gira, lo riguarda e poi mi dice, in un inglese abbastanza difficile da capire: "aspetti li'!" Quindi si allontana, col mio passaporto naturalmente, e mi lascia ad aspettare. Passa una mezz'ora, ed io sono ancora li' in attesa, piuttosto nervoso a dir la verita', pensando a qualche film che mi e' capitato di vedere che mi fa immaginare scenari inquietanti, tipo "Fuga di mezzanotte". Intanto, un mio collega compagno di viaggio, che ha superato senza problemi il controllo, mi fa cenni da lontano ed io rispondo cercando di fargli capire che se la cosa non si risolve rapidamente sara' bene che chiami il Consolato o l'Ambasciata e che qualcuno mi venga a liberare! Poi, fortunatamente, tutto si risolve: Arriva un funzionario che mi spiega che e' opportuno che al mio ritorno in Italia io faccia richiesta di un nuovo passaporto perche' il mio e' piuttosto rovinato e quindi aveva fatto nascere sospetti!!!!
Grande sospiro di sollievo e partiamo alla ricerca di un taxi: Appena usciti nella sala degli arrivi, troviamo una marea di tassisti o presunti tali che cercano di attirarci. Un altro pensiero a film drammatici e ci dirigiamo verso la fila dei taxi ufficiali, onde non trovarci nudi in mezzo alla steppa, dopo essere stati derubati, come da racconti del mio vicino sull'aereo!
Sul taxi che ci porta in albergo, guardiamo scorrere, dopo un lungo tragitto, la periferia della citta': Grigia, con tristi palazzi di stile sovietico dalle facciate di cemento scure per decenni di smog.


