Carpi
Carpi è una splendida città ricca di storia e di varie bellezze, ma pochi visitatori ricordano Fossoli: il campo di smistamento a 2 km dalla città. A causa del forte impatto e legame dei carpigiani con la strage nazista che sentono tanto vicini, all'interno del maestoso Castello dei Pio duecentesco venne riservata una zona per il Monumento al Deportato, museo dedicato alle vittime della Shoah.
Il museo è semplice, ma caratterizzato da un fortissimo impatto. Le testimonianze incise nelle pareti nude e cementate rendono bene l'idea di come queste vite debbano lasciare un segno indelebile in noi, generazioni a venire, e di come le loro storie e le loro conclusioni siano frutto di uno scavo nella profondità dell'animo umano, ridotto a condizioni indicibili, che tutti conosciamo e sulle quali non mi soffermo. Le sale sono molteplici è ovunque ci si disponga si ha una visione labirintica di queste vermiglie testimonianze incise, come voci sussurrate nell'eco vuoto del museo silenzioso. Le teche presenti mettono in mostra oggetti donati da ex deportati carpigiani, oggetti da loro costruiti, di uso comune, ma anche fotografie, documenti, ceneri e ossa. L'impatto è notevole e la commozione difficile da nascondere. Vi sono inoltre murales e riproduzioni di opere, come il Tributo al deportati di Picasso. Infine la sala lascia a bocca aperta è la cosiddetta Sala dei nomi, le cui pareti illuminate lievemente mettono in mostra i nomi dei deportati delle zone locali passati per Fossoli. All'entrata del museo inoltre vi sono le "lapidi", come noi carpigiani usiamo definirle, enormi lastre di cemento che sporgono maestose da cespugli di rose rosse e rosa che presentano i nomi dei principali lager in onore alle vittime: per non dimenticare.