Mcleo Ganj, il sorriso di Buddha (I, rivendicazione)

Questo posto è un luogo a parte del mondo.. Direi anche anche rispetto al resto dell’India, Mcleod Ganj è un’altra cosa, un’altra cultura, un’altra forma di vivere la vita. Un pezzetto del Tibet esiliato.
Dopo un lungo e pesante viaggio, mi ha un po’ deluso contemplare il posto dove dovevo fermarmi, Dharamsala, o per lo meno la parte più urbanizzata. Fortunatamente dovevo andare in realtà nella parte più alta.
Ai piedi del gran Dhauladhar, una cima rocciosa di 5791m di altezza, si trova Mcleo o “piccola Lhasa”. Circa 10.000 tibetani risiedono qui; la sede del governo tibetano in esilio si trova tra Dharamsala e Mcleo, a Gangchen Kyishong.

Arrivai a Mcleo a metà mattina e la gente camminava da una parte all’altra tra negozi di vestiti e cianfrusaglie varie. La strada era stretta e male asfaltata, e piena di gente (in maggior parte tibetani): monaci con il loro vestito arancione, ma anche donne indiane con sari colorati e mendicanti di vario genere.
Non sapevo dove andare e visto che non riuscivo a contattare i miei amici mi sedetti a prendere un tè nel primo locale che incontrai. Il posto, molto piccolo e vuoto, aveva solo un bancone e una porta verso la cucina. Mi sedetti per riposare, eccitata dal lungo viaggio, e sola nel locale mi immersi nei miei pensieri, quando un giovane tibetano si avvicinò a parlarmi. Fu così che ricevetti la mia prima lezione gratuita di filosofia tibetana.

La Magic View è un punto di avvistamento sul tracciato che da McLeod Ganj arriva a Triund. Il cammino di circa 9 chilometri è per la maggior parte in salita e questo segna cira la metà del percorso. Dalla Magic View non si riesce ancora a vedere l'Himalaya, ma in compenso si affaccia su una vallata che al mattino presto o al tramonto sembra infinita.