SerViajera
Esco dalla vietta dove si nasconde l'ostello Medina, attraverso un vecchio arco e vedo le onde che si rompono contro la vecchia muraglia
Schizzano sulla strada e fanno rumore con lo schianto. Seguo la costa fino al faro. Una fortezza austera domina la colllina e, a i suoi piedi, fino al borso del mare, tutt'intorno al vecchio e umile porto pieno di barche colorate, la terra secca e arida è ricoperta da innumerevoli tombe bianche.
Le più antiche il tempo le ha già distrutte. Tutte sono rivolte verso La Mecca e hanno la stessa misura, piccola, come se vi ci avessero sepolto solo dei bambini. L'immagine è suggestiva e grandiosa.
La costa, spazzata dal vento, ha delle rovine sparse che appartenevano agli "aglabi", una dinastia mussulmana che dominò la Tunisia durante il X secolo. Anche se vengono costantemente limate dal mare, appaiono comunque imponenti.
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