Un nuovo concetto...
Si chiama Machneyuda, ci sono tavoli e sedie e vi si può mangiare. Queste caratteristiche lo apparentano alla categoria dei ristoranti. Ma Machneyuda, è anche qualcosa di più. Innanzitutto, qui, a Gerusalemme, lo chiamano mercato/ristorante o ristorante/mercato. Lungo le pareti, infatti, ceste e cassette colme di frutta e verdura permettono ai commensali di pranzare, cenare e fare la spesa nello stesso tempo. La seconda cosa curiosa di questo ristorante è la presenza dietro ai fornelli di tre chefs diversi, con gusti e predilezioni diversi, sensibilità diversa e modo di lavorare diverso.
Assaf Granit, Uri Navon e Yossi Elad, detto Papi (ogni riferimento è fortuito), occhieggiano da un murale appeso proprio sopra la cucina che è a vista e per niente separata dal luogo in cui la gente siede a mangiare. Ad ogni pasto uno dei tre moschettieri si assume la responsabilità della cucina e gli altri non posson far altro che obbedire.