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1 opinioni su La sera a Damasco

Sono le sette. A Damasco fa notte...

Sono le sette. A Damasco fa notte presto. È il momento di tirare fuori l'accendino e di bruciare questa guida così "informativa" che sembra il tuo terzo braccio. La notte di Damasco bisogna godersela senza fretta, e con voglia di perdersi tra le stradine che non portano in nessun luogo, degli archi pieni di bandierine, della luce ocra dei lampioni, delle bancarelle di spremute d'arancia. Senza fretta e con tutta la calma del mondo. Damasco è molto, molto sicura per i turisti. Nessuno ti darà fastidio. I ristoranti sono strapieni fino a mezzanotte, dopo è il momento del te, la danza e i narghilè. I siriani amano ballare, suonare tamburelli, cantare i suoi racconti senza tempo. I siriani amano raccontare, gli piace che gli si racconti, amano chiacchierare, ma anche stare in silenzio. La notte è piena di biciclette addormentate, di acqua che gocciola nelle fontane, dei mormorii delle feste nelle case. Questa città è magica, come nei racconti delle Mille e una Notte. In uno dei racconti di questo libro senza tempo, il sultano incarica un mercante di trovare la storia più incredibile che sia mai stata raccontata. Gli schiavi escono per cercarla e finalmente uno la trova: si trova a Damasco, sulle labbra di un uomo che borbotta storie tutte le notti. Si chiama Abu Shady ed è l'ultimo dei grandi racconta storie. Non ti viene voglia di bruciare la guida e di uscire a cercarlo?

A Damasco quasi non ci sono bar, per ovvi motivi. I musulmani non possono bere alcool, e la Siria è un paese dove si conservano i costumi tradizionali, e quindi gli unici bar e "discoteche" che troveremo in città sono nel quartiere cristiano; molti sono liquorerie di pessima fama, oppure posti per giovani benestanti. Quindi, niente baldoria a Damasco? Sì, però in forma privata. La gente, dopo aver cenato in uno dei meravigliosi palazzi della città, si riunisce nei vasti cortili di case di studenti; queste costruzioni sono antiche dimore di famiglie ricche, ora affittate a studenti universitari e a stranieri che vengono in Siria a imparare l'arabo (sono la maggioranza). Bella atmosfera, bella musica e (qui sì) un po' di alcool, mai la birra siriana -piuttosto cattiva- ma sempre la Efes turca. La cosa migliore, però, è il ballo. Quando i siriani iniziano a ballare, nessuno si ferma fino alle ore piccole; non concepiscono una festa senza cibo, musica e ballo. Quasi subito si forma un cerchio dove si balla da soli o in coppia, si improvvisano meravigliosi racconti arabi cantati, si cerca d'imparare canzoni spagnole, tedesce, americane... Vivere la notte in questo modo è, secondo me, il meglio. Fra amici e balli, risate e narghilé. In Siria non si fa festa? Basta bussare a una delle sue porticine, ci sarà sempre qualcuno che vi apre...
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Informazioni La sera a Damasco