Chiesa di Santa Maria in Domnica

Qui c'era un oratorio: parliamo del VII secolo, poi divenne chiesa con questo appellativo Santa Maria in Domnica, termine che ha una doppia spiegazione. La prima: deriverebbe dalla traduzione dal greco del nome di una santa donna vivente nei pressi, Ciriaca, ovvero "che appartiene al Signore". La seconda: da "praedia dominica", cioè area di pertinenza imperiale. Vi si accede attraverso un colonnato piuttosto razionale, rispetto all'interno dominato letteralmente da un grosso mosaico in stile bizantino del nono secolo, in cui si mostra la Vergine con in braccio il Bambino che sta in piedi. Un "design" ben diverso riguarda il soffitto, cassettoni di legno, color crema con profili ruggine: è molto decorato con tanti rilievi relativi a diversi episodi relativi sia alla vita degli apostoli, sia ad allegorie che hanno a che fare con il mare, inteso (dicono gli esperti) come "arca dell'alleanza" tra Dio e gli uomini.

Lontana dai soliti percorsi turistici, questa chiesa è stata costruita prima del settimo secolo. Poi Papa Pasquale I, che rinnovò la città, la ricostruì nel IX secolo dotandola di questa decorazione di mosaici così impressionante. Conosciuto anche come Santa Maria alla Navicella, il che significa "nei pressi della piccola barca", fa riferimento alla scultura romana di una nave che c'era e che ancora c'è di fronte all'ingresso.

Mosaici, affreschi sul soffitto e colonne antiche la rendono degna di una visita.