Walking on the wild side...
Hebron, una delle più antiche agglomerazioni del pianeta, non solo nota per ospitare la tomba di Abraham, ma anche per il suo souk, il più bello della Palestina, oggi è la città del filo spinato e dell'insensatezza. L'arteria principale che costituiva un tempo uno dei mercati più fiorenti del medioriente è un triste susseguirsi di botteghe sbarrate. Decine di studenti israeliani sbarcano da grandi corriere ai piedi della Tomba dei Patriarchi,e rapidamente si infilano in quello che è considerato unilateralmente un luogo sacro della religione ebraica, scortati da soldati e guardie del corpo. Visitare Hebron assomiglia ad un safari. Nessuno mostra ai ragazzi che cosa ci sta attorno al luogo reputato per ospitare la tomba di Abraham. Nessun ragazzo entra in contatto con le migliaia di palestinesi che vivono nel quartiere, perché durante le gite scolastiche viene loro imposto il coprifuoco. Ai ragazzi, il capo dei coloni che si sono installati nelle vecchie e sbilenche abitazioni mammelucche sul lato sud del mercato, racconta la storia di questo luogo. Una storia selettiva nella quale viene presentato con veemenza il massacro del 1929, operato da un gruppo di palestinesi nei confronti degli ebrei che vivevano nei dintorni, ma nessun accenno viene fatto al massacro di palestinesi attuato da Baruch Goldstein nel 1994.