Marta Pilar
Verso il ghiacciaio Spegazzini
Continuiamo solcando i canali del Lago Argentino, ma questa volta verso sud, così abbiamo preso il canale Spegazzini e la barca è avanzata fino a raggiungere il ghiacciaio e cominciare a godere pienamente di questo gelido monumento del parco nazionale, nella magnificenza del suo ramo selvaggio scoperto nel 1796, con una cascata di ghiaccio, sotto le torri e le guglie del colle chiamato Peineta, in una lingua che sembra scivolare fino al Lago Argentino, la cui superficie è di circa 60 km2. Qui è possibile accedere solo navigando nei canali, godendo anche dello scioccante contrasto con la tipica vegetazione del posto.
Poter ammirare le sue pareti, di altezza compresa tra gli 80 ed i 135 metri di altezza, ci confermò le informazioni che avevamo circa il fatto che tutti i ghiacciai sono diversi ed altrettanto sorprendenti. Illuminato dalla luce e dalle ombre di una giornata tra il nuvoloso ed il sole, lo Spegazzini e l'acqua assumevano diverse tonalità che ha lasciato tutti a bocca aperta. Dopo averlo superato, nel nostro percorso verso i ghiacciai Upsala e Seco, abbiamo iniziato il viaggio di ritorno. Il catamarano, con la sua prua, rompeva il ghiaccio sottile, in una giornata splendida, di una gelata bellezza. Va detto che, sebbene il famoso botanico Carlos Spegazzini non fu lo scopritore, il ghiacciaio si chiama così in suo onore. I dati della crociera sono di Cruceros MarPatag.
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