Ballando con i cambogiani
E' l'inizio di febbraio e le strade di campagna che dalla riserva di Ang Trapeang Thmor, voluta da Pol Pot e dai suoi khmer rouge a costo di centinaia di vite umane, conduce ai villaggi nei dintorni sono piene di gente in festa. E' il periodo del raccolto ed un'orchestra improvvisata pagata dagli stessi festosi abitanti suona musiche cambogiane. Tutti ballano con stili diversi, girando intorno all'orchestra o su stessi. L'allegria illumina i volti scuri nella notte senza luna. Si canta, si chiacchiera, si è felici finalmente. Gli anni del terrore sono passati ed i cambogiani, in ginocchio per troppo tempo, stanno imparando a rialzarsi, a vivere di nuovo! Una donna piuttosto giovane mi vede, siamo gli unici due bianchi alla festa, ci hanno portato qui in motorino i nostri amici del microcredito, conosciuti oggi per caso.