non vorrei cambiare niente
In luogo dove un tempo i fiumi scorrevano indisturbati tra i meandri della foresta Casentinese, la civiltà ebbe bisogno per soddisfare le sue esigenze di edificare una diga. Quella che oggi viene chiamata diga di Ridracoli. A poche centinaia di metri c'era un piccolo paese chiamato Biserno dove vivevano Partigiani, contadini, insegnanti postini e ristoratori. Tra i residenti vi era anche una giovane scolaretta che con le sue lunghe trecce ogni mattina attraversava la borgata per recarsi a scuola. Tutto procedeva con la stessa quotidianità, finche arrivarono loro: i costruttori della diga. Ingegneri, operai, tecnici tutti uniti in nome del progresso. Ma al progresso qualcuno, dopo le ore di lavoro dovute, preferiva i sogni. E fu cosi che passo dopo passo un forestiero riuscì a rapire il cuore della dolce ragazza. Da allora son passati più di trentacinque anni. Quell'incontro diede vita alla mia Luce, e per sperare nello stesso magico destino, io e la "figlia della Diga", per ricordare le nostre radici torniamo quando possibile a Ridracoli.