Un confine che viene dal passato
Qui un tempo sfociava nel mare il fiume Rjecina, il cui corso fu modificato a metà Ottocento. Qui oggi trovano sistemazione soltanto alcune piccole imbarcazioni, ma il canale rimane un luogo molto suggestivo, dove la gente ama passeggiare. L’ultimo tratto del canale si affaccia su un edificio abbandonato, le cui pareti laterali sono ricoperte di graffiti, che ben si adattano all’atmosfera del luogo.
Questo fiume (che fino al 1924 si chiamava Eneo) è stato per anni un luogo simbolico molto importante, visto che segnava il confine fra il Regno d’Italia e la Monarchia dei Serbi, Croati e Sloveni (dal 1929 Jugoslavia). Il canale tagliava a metà la città: la sponda destra all’Italia, quella sinistra alla Jugoslavia. Il confine fu superato per la prima volta nel 1941 dalle truppe italiane che invasero gran parte del litorale adriatico jugoslavo e che dovettero arretrare nel 1945 quando i partigiani liberarono la città dai nazi-fascisti.