I Domenicani e l'inquisizione
All'angolo con la lunga via Milano, seminascosta alla vista e poggiata in uno spiazzo su cui campeggiano piante in vaso, la Chiesa di San Domenico è un piccolo e prezioso gioiello nel panorama dell'arte religiosa torinese. Un edificio in mattoni rossicci e consumati, che stretto e slanciato si pone di sbieco rispetto al grande traffico. Edificata nella prima metà del Trecento, è stata più volte trasformata e soltanto nei primi del '900 recupera la sua struttura originaria. Alte volte a sesto acuto caratterizzano la navata centrale e quelle laterali; muri bianchi con mattoni a vista disegnano dei motivi ornamentali. Nella cappella in fondo alla navata di sinistra è conservato un impressionante ciclo pittorico di metà '300: un vero capolavoro. Il convento accanto fu sede dell'inquisizione e vi si tennero i processi alle presunte streghe, recluse nelle carcei senatorie poco distanti e oggi non più esistenti. Nell'odierna sacrestia un muro reca le lapidi dei frati domenicani tumulati, i cui corpi vennero rimossi dopo l'ultimo restauro.
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