La chiesa che era un ospedale
San Tommaso in Formis si chiama così perché indica la sua vicinanza all'acquedotto (in formis uguale presso l'acquedotto) ed era qui che San Giovanni de Matha ospitava e curava gli schiavi cristiani
riscattati dalla Terra Santa. Il luogo gli era stato donato dal papa Innocenzo III all'inizio del 1200, mentre nel 1389 i suoi seguaci (i Trinitari) dovettero scappare dal luogoi poiché presero le parti dell'antipapa Clemente VII contro il papa Urbano VI. Sembra che qui fu ospitato anche San Francesco quando venne a Roma a chiedere utenza in Vaticano per fare riconoscere il suo Ordine. La chiesa si raggiunge da uno stretto corridoio con cespugli a destra e sinistra (dove c'è anche la statua del santo) sotto l'arco dei consoli Dolabella e Silano, è piuttosto semplice a una sola navata e ha un interno essenziale.