Chiesa greco-ortodossa di San Giorgio

La più grande (e quasi unica) affascinante attrattiva turistica della città di Madaba è la chiesa greca ortodossa di San Giorgio. E, fondamentalmente, il merito non è strettamente suo ma piuttosto del suo popolare mosaico con la mappa di Gerusalemme. Anche se è abbastanza rovinata per il logico passare del tempo, è certo che si conserva ancora abbastanza bene e vale la pena visitarla. E' incredibile vedere la precisione della mappa e dell'abilità con questo tipo di artigianato. Un'autentica meraviglia. Merita una visita veloce.

La Chiesa di San Giorgio è la principale attrazione culturale e turistica di Madaba. Quello che la rende così particolare non è tanto il santuario in sé, in stile greco-ortodosso (mi ricordava infatti alcune chiese viste in Russia), ma l'inestimabile tesoro che contiene: il mosaico che raffigura la mappa più antica conosciuta della Terrasanta.

Questo prezioso reperto risale al VI secolo, ma fu riscoperto solo nel 1884 e reso pubblico nel 1896. Purtroppo solo un terzo della mappa è arrivato fino a noi: originariamente misurava 15 metri di larghezza per 5 di altezza. Le informazioni rappresentate nel mosaico hanno un valore enorme dal punto di vista storico.

Si potrebbe dire molto su questa chiesa: contiene un mosaico del VI sec. con la mappa della Terra Santa e di Gerusalemme, solo per questo varrebbe la pena di visitarla. Inoltre è molto bella e, nonostante ci siano molti turisti, si riesce ancora a respirare qualcosa di speciale, tipico solamente dei luoghi come questo. Pace e armonia, tranquillità e relax ... si tratterà sicuramente di pura suggestione, ma vale la pena provare, giusto?.

La chiesa greco-ortodossa di San Giorgio, edificata sulle rovine di un santuario bizantino, sorge a Madaba, la "Città dei Mosaici" a 30 km da Amman. È una delle più importanti chiese cristiane della Giordania e meta di pellegrinaggio per le minoranze ortodosse della nazione.

Il suo pavimento custodisce la famosa "Mappa della Terrasanta", una straordinaria opera di due milioni di tessere colorate che raffigura l'itinerario per raggiungere Gerusalemme ai tempi delle crociate, un percorso che attraversava più di centocinquanta località. Del mosaico, scoperto verso il 1890 e accompagnato da 157 didascalie in greco segnalanti i principali siti biblici dall'Egitto alla Palestina, è rimasto solo un quarto della superficie iniziale.