Curiosità di Firenze
Di tutte le foto che ho scattato a questa bella facciata, conosciuta anche come San Michele dell'Orto, ho scelto quelle dei tabernacoli e delle cappelle o nicchie (repliche degli originali che sono custoditi al primo piano del Museo del Bargello). E' stata veramente dura dato che è quasi impossibile scattare una foto senza che vi compaia qualche turista.
Quella che ha attirato di più la mia attenzione è stata la rappresentazione dell'Incredulità di San Tommaso perché sembra esprimere artisticamente le parole del Santo, molte volte udite nel Vangelo:
«Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Quando Gesù gli appare di nuovo gli dice:
«Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!»
Questi bronzi misurano 2 metri o più d'altezza e sono opera di Andrea del Verrocchio (XV secolo).
Questo pittore e orafo italiano venne a lungo associato alla famiglia Medici e si formò nella bottega di Giuliano Verrocchi, suo padre.
San Luca Evangelista (1597/1602) è una solenne scultura in bronzo del Giambologna (nato nelle Fiandre, oggi Francia, nel 1529), uno scultore fiammingo che partecipò molto attivamente a Firenze.
La scultura raffigura un uomo barbuto con un libro in mano e che porta il mantello sulla spalla sinistra.
San Pietro, dalle sembianze di antico filosofo, è una statua di marmo del 1412 attribuita a Filippo Brunelleschi in collaborazione con Donatello. Brunelleschi fu uno dei principali architetti, scultori, e orafi del Rinascimento italiano.
San Filippo (1412-1414) e i Quattro Santi Coronati (1409-1417) vengono considerati gli ultimi capolavori di Nanni di Banco e sono due statue di marmo di questo scultore italiano che era in grado di dare alle sue opere una grande energia e vitalità.
Il successivo è San Giorgio(1417), il santo guerriero che liberò la principessa dal drago. Si tratta di una replica della dinamica opera in marmo di Donatello; misura più di due metri d'altezza.
Si può osservare la battaglia nel bassorilievo della statua.
L'ultima delle opere è dello scultore Lorenzo Ghiberti: uno spettacolare San Matteo in bronzo del 1422-1423; forma parte delle 14 statue dei santi patroni della città che furono commissionate da diversi sindacati. Tra di esse si possono riconoscere molti artisti del Rinascimento. Queste opere sono solo alcune delle tantissime che offre Firenze agli amanti dell'arte.


