Di qui è passato anche.... Tremotino!
Basta aprire la finestra del bagno, sul lato nordorientale, ed eccola lì! Anche questa catena montuosa, formata dalle cime del San Sebastiano, del Tamer a forma di trono (e qui c'è il trabocchetto, perché in questo caso si dice Tàmer e non Tamèr) e del Moschesin - la cui parte più bella è il Castello, tutta guglie e pinnacoli - è straordinaria e, come il Monte Agner, molto trasformista... bianca, rosa, dorata e chi più ne ha più ne metta.
Si narra che, alle pendici del Moschesin, in una giornata di pioggia un cacciatore avesse cercato rifugio in una baita, ma spiandoci dentro, notò un falò attorno al quale danzava uno strano personaggio che canticchiava un ritornello. La leggenda locale lo chiama Cavestrèlo, ma dopo una ricerca, ho scoperto che esiste anche una variante ufficiale italiana (e molte altre europee) secondo la quale il suo nome è Tremotino.