Una diversa prospettiva
Si entra nel Parco Scott, venendo dalla Colombo, su largo Enrico Riziero Galvaligi, spinti dalla voglia di una corroborante passeggiata nel verde e si intravede qualcosa tra gli alberi. Ci si avvicina, si scende un piccolo pendio ed eccolo là, che sbuca da edifici di varia epoca, il Sepolcro circolare di Priscilla, giovane moglie di Tito Flavio Abascanto, liberto dell'imperatore Diocleziano.
Risale alla seconda metà del I secolo dopo Cristo e sicuramente era molto più grande ed alto di quello che si vede oggi. Ma ciò che colpisce chi capita qui è che, dopo pochi passi, lasciando alle spalle il Parco Scott (da dove peraltro si vede), c'è la chiesetta del Quo Vadis, dove sono conservate quelle che per tradizione sarebbero le impronte lasciate da Gesù mentre ritornava verso Roma, a farsi crocifiggere di nuovo, come disse al pauroso futuro San Pietro che se la stava svignando dalle persecuzioni (e che così fece dietro front).