Descritta da Hemingway
Descritta da Hemingway in "Addio alle armi" come "un villaggio bianco con un campanile giù nella valle", Caporetto (Kobarid in sloveno) è una cittadina circondata da montagne, alla confluenza fra due valli.
Il centro del paese è formato da una grande piazza, dove si svolge il mercato, circondata da begli edifici (oggi molti di essi sono bar e ristoranti) e dalla chiesa con il campanile di cuij parla lo scrittore. L'architettura degli edifici fonde lo stile mediterraneo con quello alpino: edifici di pietra con tetto piano convivono così con quelli dotati di ballatoio di legno.
E' nota soprattutto per la famosa battaglia che prende il nome dalla città stessa e che è stata considerata la più grande battaglia della storia dell'umanità in zona montuosa, oltre che la prima guerra-lampo della storia d'Europa. Le truppe austro-ungariche sfondarono le linee e respinsero le unità italiane fino al Piave. Il 24 ottobre 1917 ben 615 mila soldati si fronteggiarono. Le perdite italiane furono molto pesanti: 12 mila morti, 31 mila feriti, 300 mila prigionieri. Il museo della città documenta questo e altri pezzi di storia. La prima guerra mondiale è ricordata anche lungo un itinerario fra storia e natura attraverso i resti delle trincee e lo spettacolo delle cascate degli affluenti dell'Isonzo, fino al Ponte di Napoleone.