Breeze Guesthouse a Mawlamyine
A Mawalamyine, sonnolenta cittadina fluviale del sud della Birmania, il viaggiatore non ha molta scelta. O dorme nello squallido e anonimo albergone cinese a nord della città, o nella fatiscente casa coloniale tinta di azzurro che si affaccia sul lungofiume e che gli stranieri chiamano Breeze Guesthouse. I locali, invece, la conoscono col nome birmano, Lay Hnyin Tha. Per essere sicuri di arrivare, nel caso in cui dalla stazione degli autobus prendiate una mototaxi o un birroccino, meglio -fornire il nome birmano.
Che la Breeze Guesthouse, sia fatiscente, non c'è dubbio. Che le stanze, ben che vada, assomiglino più a un retrobottega di macelleria occidentale, è un fatto. Quando non sono dei loculi di legno ritagliati a forma di cella monacale lungo un ballatoio al secondo piano. Detta così, il turista sarebbe portato a fuggire a gambe levate da questa guesthouse, e invece, questo post lo scrivo proprio per indurlo a fermarsi. Molti sono i vantaggi che comporta il soggiornare alla Breeze Guesthouse...Innanzitutto la bella terrazza al primo piano che si apre sul fiume Thalwin e dove la mattina il padrone serve una copiosa colazione accompagnata da una cartolina con l'effige di Buddha e una lista dei suoi miracoli. In secondo luogo la presenza di Mister Anthony, uomo tuttofare, guida nei giorni di ferie, e persona dalle mille soluzioni. In terzo luogo uno staff che parla inglese e che è in grado di cambiare i dollari in kyath a un tasso decente e soprattutto senza formalizzarsi sullo stato della moneta americana. In Birmania i dollari o gli euro li cambiano unicamente se sono nuovi di zecca, stirati, senza pieghe, puntolini o arricciature.